giovedì 6 luglio 2017

Che prezzo ha la vita umana?


Continua ininterrotta la polemica nei confronti del Great Ormond Street Hospital di Londra, i cui medici sono rei di voler interrompere i supporti vitali a Charlie Gard, bambino di appena dieci mesi affetto da una rara quanto gravissima malattia.



L'antefatto:
Charlie, nato lo scorso agosto, è un bambino affetto dalla mitocondriopatia: una malattia degenerativa ereditaria che colpisce i mitocondri (organelli presenti all'interno di ogni cellula responsabili di fornire l'energia necessaria alla vita della stessa) portandoli a non funzionare nel modo corretto.
Mantenuto in vita artificialmente da diversi mesi, i medici hanno constatato l'inefficacia di diverse terapie, assodando così che le possibilità di miglioramento del piccolo sono nulle e che anzi, col proseguire della malattia ci saranno ulteriori e dolorosi peggioramenti.
Chris Gard e Connie Yates genitori del bimbo, non si sono scoraggiati di fronte ai pareri dei medici ma anzi, hanno intrapreso le vie legali per far si che i sostentamenti vitali non vengano interrotti. 
Sono riusciti inoltre, grazie alla loro determinazione e alla generosità altrui, a racimolare una discreta somma di denaro (un milione e mezzo di dollari) per trasportare il figlioletto in America, convinti di poterlo curare.
Purtroppo, sia la Corte suprema del Regno Unito che la Corte europea dei diritti dell'uomo si sono espresse rigettando il ricorso dei giovani genitori, considerando dannoso per Charlie il prolungarsi delle cure o lo spostamento, sentenziando di fatto la morte del piccolo.
La vicenda, in poco tempo è divenuta un caso mediatico britannico e non solo; in molti si sono schierati giudicando inconcepibile una sentenza in netto contrasto con il desiderio dei genitori e con il senso comune dei valori umani.


La malattia:
La patologia di Charlie (riscontrata sino ad ora in soli altri sedici casi nel mondo), non presenta cure se non quelle atte a diminuire il dolore del paziente.
La mitocondriopatia non è una singola patologia, piuttosto si tratta d'un insieme di malattie genetiche che comportano una forte diminuzione del Dna mitocondriale. L'inefficacia di questi organelli  cellulari comporta come conseguenza il maggior consumo d'energia da parte di fegato, cervello e muscoli, sino a far si che non riescano più a funzionare nel modo corretto.
La trasmissione del gene responsabile può esser trasmessa sia da padre che da madre e i sintomi più comuni comportano debolezza muscolare, difficoltà d'accrescimento e problemi ad alimentarsi. 
Il piccolo inglese, incapace di vedere, sentire od emettere suoni, senza l'ausilio dei macchinari non riuscirebbe a continuare la propria vita.


Cosa ne pensa il mondo?
Nei giorni scorsi e ancora oggi si sono susseguiti pareri unanimi nel giudicare e criticare la decisione dei medici e dei vari tribunali.
Qui infatti non si  può parlare di accanimento terapeutico, come più volte citato dai medici a loro discolpa, bensì di salvare una giovane ed innocente vita umana.
Il pontefice intervenuto nei giorni scorsi con un twit emblematico ma privo di riferimenti  "difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d'amore che dio affida all'uomo", ha nelle ultime ore perso il suo classico aplomb, invitando i medici a rispettare la volontà e il desiderio dei genitori del piccolo.
In merito alla vicenda si sono esposti personaggi di spicco della politica italiana: da Matteo Renzi a Beppe Grillo passando per Matteo Salvini, che pur intervenendo con modi e toni differenti si sono uniti nel difendere questa giovane vita.
Dall'altra parte dell'oceano, il presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump, ha offerto il proprio appoggio alla famiglia Gard pur evitando di porre ulteriore sovraesposizione al caso.



Impossibile spostare Charlie
Il governo inglese, per mano del proprio ministro degli esteri Boris Johnson, ha cortesemente declinato l'offerta dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù e della propria direttrice Marinella Enoc (contattata in prima persona da Connie Yates madre del piccolo) di ricoverare presso la struttura italiana Charlie Gard. 
Dietro al rifiuto vi sarebbero ragioni legali che impedirebbero il governo di Sua Maestà ad accettare la proposta.
Contemporaneamente, una dura, durissima lettera di quaranta eurodeputati è pervenuta al Parlamento europeo. In suddetta missiva, i politici hanno espresso cordoglio e sostegno ai genitori e ai parenti del bambino, enunciando il loro sdegno e preoccupazione per un caso che infrange oltre al diritto alla vita i valori fondamentali del vecchio continente. Gli stessi sono poi rimasti interdetti dalla decisione giuridica intrapresa dal Regno Unito, criticandola apertamente quale colpevole di non assistere al meglio i propri concittadini.


Nel nostro piccolo, ci poniamo numerosi e differenti interrogativi i quali, come tutte le Grandi Domande, rimarranno privi di risposte. 
Quali ragioni legali possono mai esser più importanti della vita? 
Se la vita umana è un dono sacro e come tale dovrebbe esser rispettata e preservata, perché spesso le viene attribuito un volgare valore monetario?

                                                 -Scritto da A-


  

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