lunedì 31 luglio 2017

Primi sospettati per l'incidente al rally

Sono emersi i primi sospettati nell'inchiesta per l'incidente avvenuto sabato al trofeo di Valle Camonica, durante il quale è morto un commissario di percorso. La morte è avvenuta a seguito del travolgimento da parte di un auto in gara uscita di pista. È stato coinvolto nell'incidente anche un secondo ufficiale di gara, uscendone ferito.

Nel registro degli indagati sarebbero stati segnati i nomi del pilota dell'auto uscita dal percorso e degli organizzatori dell'evento sportivo. È stata inoltre disposta una consulenza tecnica per cercare di ricostruire i dettagli e le modalità del tragico incidente.

Secondo il padre dell'operatore ferito la postazione non era a norma di sicurezza, e mancava una via di fuga. Nonostante tutto gli organizzatori del Campionato Italiano Velocità Montagna non sarà cancellato, e proseguirà normalmente con l'ottava gara.

- Articolo scritto da M -

Fede sei unica!



Sicuramente per noi italiani, i mondiali di nuoto disputatisi nei giorni scorsi a Budapest in Ungheria, hanno riservato emozioni e gioie.
Gabriele Detti, Gregorio Paltrinieri, Arianna Castiglioni, sono solo alcuni dei volti che sino alla giornata di ieri hanno contribuito ad arricchire il medagliere azzurro.
Vi starete chiedendo ora come mi sia potuto dimenticare di Federica Pellegrini. Beh, non mi sono per nulla dimenticato di lei, anzi...
Federica è stata l'artefice più grande del trionfo azzurro in Ungheria; l'emozione che ogni italiano ha provato al momento del suo trionfo nei duecento stile libero credo sia indescrivibile.
Sovvertendo i pronostici della vigilia, i quali senza alcun dubbio vedevano la vittoria di Ketie Ledecky, dodici volte consecutive sul gradino più alto del podio in questa specialità, la Pellegrini ha ammaliato il mondo del nuoto che dal lontano 2004 la vede trionfare.
Il successo di mercoledì 26 luglio scorso, ha un sapore diverso dai precedenti: l'azzurra, a quasi ventinove anni, ha dovuto tenere dietro una folta concorrenza di ragazzine pronte a tutto, come già in occasione delle scorse Olimpiadi, pur di vederla sconfitta.
Il successo maturato, è arrivato al coronamento di un anno faticoso per l'atleta di Mirano, cominciato con le lacrime di Rio 2016 e conclusosi con il tempo record di 1'54''73 con il quale probabilmente saluterà e dirà addio a questa specialità.
Ma chi è Federica?

Gli Inizi
Nata a Mirano il 5 agosto del 1988, Federica fu iniziata al nuoto dalla madre Cinzia nel lontano 1995.
Iscritta a Mestre presso la società Serenissima, la piccola venne affidata alle cure tecniche di Massimiliano Di Mito, suo maestro sino al 2006, mettendosì in luce sin da subito.
Nel 2002, alla tenera età di tredici anni si presentò agli italiani di Gubbio salendo per la prima volta sul podio della specialità che ad oggi la rappresenta al meglio: i duecento stile libero.
Durante l'arco dell'anno successivo, la Pellegrini si affermò venendo convocata dalla nazionale primavera, con la quale maturò un esperienza tale che la portò nel 2004 ad imporsi come la miglior stile-liberista azzurra.
In quell'anno, dopo aver fatto suoi quindici titoli italiani, confermò a tutti la crescita da lei messa in atto, convincendo la Federazione a puntare su di lei per i Giochi Olimpici di Atene.
Debuttando con la Nazionale maggiore, la tensione crebbe portandola solamente alle semifinali dei 100 stile. Messi in archivio questi, l'atleta si impose nei 200 stile dove conquistò la medaglia d'argento, divenendo a soli sedici anni l'atleta italiana più giovane a salire su un podio olimpico.
Per questa ragione, venne insignita dall'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, del titolo di Ufficiale della Repubblica Italiana.


Il Successo
Ormai conosciuta a livello internazionale, la Pellegrini prese parte ai mondiali di Montréal, dove pur non ripetendo i tempi effettuati in campo nazionale, riuscì a bissare l'argento olimpico.
L'anno successivo, i continui problemi fisici, portarono l'atleta sotto l'attenta cura di Alberto Castagnetti, suo mentore sino alla morte avvenuta nel 2009.
Dopo un 2006 tutt'altro che semplice, Federica conquistò, nei mondiali di Melbourne 2007, il bronzo nei duecento stile, fissando il primo degli undici record al mondo da lei stabiliti. 
Nei campionati Europei di Eindhoven del 2008, antipasto dei giochi olimpici di Pechino che si sarebbero tenuti da li a qualche mese, la campionessa azzurra infranse il record mondiale dei 400 stile, conquistando sempre nella stessa gara il gradino più alto del podio. Sfortunata invece fu la gara dei 200, dove venne ingiustamente squalificata per una presunta falsa partenza.
A Pechino si invertirono i fattori rispetto agli europei: incredibilmente la Pellegrini chiuse al quinto posto la finale dei 400 stile, vincendo ed infrangendo il record mondiale dei 200 stile libero.
L'oro da lei conquistato, rappresentò per l'Italia il primo successo femminile olimpico della propria storia; per questo ricevette, dal Presidente Giorgio Napolitano, il titolo di Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Confermandosi campionessa iridata dei 200 e dei 400 stile libero nel 2009 e nel 2011, la Pellegrini divenne la prima atleta al mondo capace di trionfare consecutivamente in entrambe le distanze in due edizioni consecutive.
Dal 2005 sino al 2017 poi, Federica è sempre riuscita a salire sul podio nei 200 stile dei campionati del mondo, divenendo l'atleta più vincente in una stessa gara.
Nel 2009 la rivista Swimming World Magazine la elesse miglior nuotatrice dell'anno, mentre sempre la stessa rivista, nel triennio 2009/2011 la elesse nuotatrice europea dell'anno.

Federica Fuori Dalla Piscina
Le sconfitte, i cambi di allenatore, le delusioni amorose e quelle olimpiche del 2012 e del 2016, hanno forgiato il carattere della Pellegrini.
Da molti considerata l'atleta azzurra di maggior successo, la sua vita è stata sottoposta ad una costante pressione mediatica.
Promotrice di e per numerosi marchi italiani e non, la nuotatrice azzurra apparve su riviste quali Vanity Fair e SportWeek.


La propria fama e notorietà, fu usata dalla stessa per sensibilizzare l'opinione pubblica su tematiche differenti: dalla lotta al doping alla campagna contro il femminicidio, solo per citarne alcuni.
Da sempre considerata un vero e proprio sex symbol oltre che un icona mediatica e della moda: semplicemente Diva italiana del nuoto nel mondo.

Leggendaria
"Adesso sono in pace con me stessa"; così Federica si è presentata, dopo la vittoria maturata, davanti ai microfoni dei media ancora increduli per quanto assistito.
"Volevo una medaglia, ma non pensavo certo all'oro. Questi sono i miei ultimi 200 stile, continuerò a nuotare seguendo un altro percorso".
Questa la frase che ha lasciato scioccata una nazione intera, la quale rappresentata dal presidente del Coni Giovanni Malagò, ha apertamente chiesto alla Pellegrini di ripensarci.
Ma "Fede" non ha più nulla da chiedere ad uno sport e ad una gara che l'hanno incoronata grande fra i grandi. Entrata di prepotenza in questo mondo tredici anni or sono, ad oggi il suo nome risiede accanto a quello dei più grandi sportivi italiani di sempre.
Una leggenda capace di scaldarci il cuore, di farci impazzire e giore al tempo stesso.
La sua esultanza dopo una gara folle ed al di là di ogni legge umana, consegnano al mondo una donna capace, a quasi ventinove anni, di battere l'imbattibile: una dea indomabile.
Sei semplicemente da leggenda Federica!

                                                        -Scritto da A-





Mondiali di Budapest: nuoto


Paltrinieri sempre più irraggiungibile 

Greg domina e vince per la terza volta in tre anni la sua specialità, quella dove nessuno può competergli. I 1500 metri stile potrebbero chiamarsi le 16 vasche di Greg, infatti dopo l'oro nei mondiali del 2015 a Kazan e l'oro Olimpico a Rio nel 2016, continua a guardare tutti dal gradino più alto del podio.
Questa volta in maniera meno netta di altre, infatti vanno fatti i complimenti all'ucraino Romanchuck che fino ai 1100 metri era riuscito a tenergli testa, ma poi Gregoio ha deciso di dare un'affondo alla gara e non si è più guardato le spalle, lasciando le briciole agli avversari.
Chiude al terzo posto l'australiano Horton e appena fuori dal podio un esausto Detti, ancora visibilmente provato dalla prestazione negli 800 metri stile che gli ha fatto conquistare l'oro; proprio quella gara, dove Paltrinieri era arrivato terzo, non era andata giù al campione che non voleva perdere un altra occasione per ricordare al mondo chi è il migliore sulle lunghe distanze.

Con questa sono 16 le medaglie dell'Italia in questi mondiali; un bottino tutto sommato niente male per i nostri, che si sono resi protagonisti di ottime prestazioni.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Overtime - Storie a spicchi)


Insperato bronzo nei tuffi per De Rose

Un bronzo che vale oro per il calabrese Alessandro De Rose che si inchina solo allo statunitense Lo Bue e al ceco Navratil. Il terzo gradino del podio arriva proprio all'ultimo tuffo eseguito alla perfezione, ma soprattutto per demerito del campione del mondo Hunt, che sbaglia l'entrata in acqua dell'ultimo tuffo, costandogli non solo la vittoria ma anche il podio.
Questa medaglia nei tuffi grandi altezze (27 metri) è la prima per l'Italia in questa specialità.

Scritto da L.

F1: Dominio Rosso in Ungheria


E' il ferrarista Sebastian Vettel il re dell'Hungaroring. Al termine di una gara al cardiopalma, l'asso tedesco ha fatto suo il Gran Premio d'Ungheria, undicesima tappa del mondiale, anticipando il proprio compagno di scuderia e il finlandese della Mercedes Valtteri Bottas.


La partenza perfetta delle due rosse di Maranello viene vanificata a poche curve dal via, quando l'olandese Verstappen centra la monoposto del compagno di box danneggiando il radiatore della RB13 dell'australiano, costringendolo al ritiro.
Nonostante la safety car rallenti il ritmo Ferrari, appena le danze ricominciano è evidente come le Mercedes siano in apparente difficoltà nel contrastare i ritmi-gara imposti da Vettel e dal suo scudiero Raikkonen.
Il GP, abilmente governato dai piloti del Cavallino, cambia radicalmente quando lo sterzo della SF70H del quattro volte campione del mondo, inizia a creare problemi portando la vettura a tirare incredibilmente verso sinistra.
La girandola dei pit-stop sovverte le gerarchie precedentemente imposte, portando le frecce d'argento a pochi decimi di secondo dalle rivali.
Con le Mercedes alla caccia delle Ferrari, il team tedesco approva la scelta di far passare avanti l'inglese Lewis Hamilton, provando così il tutto per tutto pur di ribaltare quel che le qualifiche e la gara aveva fino ad allora dimostrato.
Nonostante il tre volte campione del mondo sia decisamente più aggressivo la scelta tedesca non paga: Kimi Raikkonen si frappone fra lui ed il compagno regalando a quest'ultimo una vittoria soffertissima.
Secondo il finlandese in rosso, mentre Hamilton da "Sir" quale esso è restituisce la posizione ed il terzo gradino del podio al compagno di team.
Quinto Max Verstappen, il quale non curante dei dieci secondi di penalità inflittagli a seguito dell'incidente procurato, è riuscito mantenendo un ritmo di gara infernale a mettere in difficoltà gli avversari.
Sesto il redivivo Fernando Alonso, al miglior piazzamento dell'anno.
La seconda doppietta stagionale della scuderia italiana, dopo la prima di Montecarlo, certifica ancor di più come questo possa esser l'anno del trionfo.

La reazione dai box

Qui Ferrari: La gioia nel box è esplosa una volta terminato il GP, con dirigenti, tecnici e meccanici estasiati per quanto compiuto dai propri campioni.
Commosso, felice e soddisfatto è apparso il presidente della scuderia di Maranello Sergio Marchionne, il quale ha rilasciato a caldo come questa fosse la Ferrari che da sempre voleva. Più contenuto nei commenti il team principal Maurizio Arrivabene, il quale fra un complimento ai suoi piloti ed uno al lavoro di squadra, non è riuscito a mascherare l'evidente tensione scaturita nei box in seguito al problema occorso alla monoposto dell'asso tedesco Sebastian Vettel.
Quest'ultimo può ora godersi tre settimane di meritato riposo, conscio del vantaggio di quattordici punti maturato dopo la gara di Budapest nonostante una gara da lui definita "durissima".
Soddisfatto anche l'altro ferrarista Kimi Raikkonen, composto e felice per la vittoria di squadra: "volevo vincere ma è comunque un risultato grandioso per il team".
Con due piloti così nulla appare impossibile...

Qui Mercedes: Lewis Hamilton non si da colpe per il risultato maturato, provando invece ad analizzare quel che di buono è stato compiuto nel weekend: "Personalmente sono contento della mia prestazione."
Il team ed il gioco di squadra prima di tutto: così l'asso inglese ha lasciato passare nelle curve conclusive il proprio compagno Valtteri Bottas, che a fine gara lo ha pubblicamente ringraziato: "Ha mantenuto la parola".


Qui Red Bull: Visibilmente cupo in volto Daniel Ricciardo, il quale dopo un ottimo sabato di qualifiche, in gara ha dovuto gettar la spugna dopo pochi metri a causa dell'ennesima pazzia del proprio compagno di scuderia, reo di averlo danneggiato irreparabilmente.
"Sono più arrabbiato perché a buttarmi fuori è stato il mio compagno di squadra. Si è dimostrato molto giovane...".

Appuntamento ora al weekend del 27 agosto dove in Belgio riprenderà la caccia al titolo.

                                                          -Scritto da A-

Basket: Italia e mercato NBA

Mercato NBA


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Overtime - Storie a spicchi)



  • Kyrie Irving, è lui l'uomo del momento, il play che tutte le squadre cercano e vorrebbero. Tra le varie offerte pervenute ai Cavs è arrivata quella dei Miami Heat (destinazione molto gradita a Uncle Drew) con la proposta di scambio con Dragic e il talentino Winslow. Mentre Minnesota che ha deciso di rivoluzionare completamente una franchigia, dopo gli innesti di Butler, Gibson e Teague, sarebbero disposti a sacrificare il canadese Wiggins per arrivare all'estro ex play di Duke. L'ultima indiscrezione, di pochi giorni fa, è l'allenamento di LeBron con Bledsoe che ha lasciato presagire un interessamento da parte dei Suns per Kyrie, ma l'infortunio di Brandom Knight non permette margine di manovra a Phoenix, che non vuole e non può rinunciare al suo numero 2.
  • Carmelo Anthony: ormai una gara a due per il veterano dei Knicks. Houston con Harden e CP3 o Oklahoma con Westbrook e George, in entrambi i casi si verrebbe a formare un trio da titolo e da stropicciarsi gli occhi per la bellezza del gioco che si verrebbe a produrre.
  • Chiudiamo con 5 giocatori, i più interesanti, free agent che non hanno ancora un contratto e potrebbero essere molto utili in diverse squadre. Partiamo col veterano dei Grizzlies, Allen, 35 anni e non sentirli, ma tutto lascia presagire che oramai abbia fatto il suo tempo a Memphis e starebbe cercando una squadra in cui chiudere la carriera. Mirotic non più nei piani dei Bulls, potrebbe essere un ottimo colpo, anche se le sue prestazioni sono molto altalenanti e difensivamente parlando non è proprio un fenomeno, ma garantisce ottimi tiri dall'arco. Noel e Plumlee sono restricted free agent, cosa vuol dire? Che solo in caso di mancato contratto da parte della loro società, avranno la possibilità di accasarsi altrove, quindi tutto lascia presagire che entrambi continueranno con le rispettive franchigie (Dallas e Denver), eppure i contratti non sono ancora arrivati. Infine il giovane Ian Clark, chiuso dall'arrivo di Nick Young a Golden State, si trova fuori dalle rotazioni e sta cercando un contratto importante sia a livello tecnico che salariale.
Finale Trentino Basket Cup

Italia - Olanda 66-57


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Federazione Italiana Pallacanestro - Italbasket)


L'Italia vince la Trentino Basket Cup, ma non senza fatica. Infatti gli Olandesi sono molto più avanti nella preparazione, complice il fatto che debbano giocarsi tra pochi giorni le prequalificazioni ai mondiali. 
Gli Azzurri patiscono la forte difesa a zona degli Oranges che si mettono subito avanti di 7 lunghezze, ma per fortuna l'apporto delle seconde linee ci ha permesso di rimanere in gara. 

Poi alla fine del secondo quarto avviene quello che tutti sperano di non vedere mai in un match amichevole. Il centro olandese Kok, a difesa di un rimbalzo dopo un tiro libero avversario, allarga il gomito, prendendo in faccia il nostro Danilo Gallinari che decide di farsi giustizia da solo, tirandogli un gancio sotto l'cchio.
 Esito: espulsi entrambi, ma la cosa peggiore è l'aver riportato una frattura al metacarpo della mano destra dovuto al pugno per il Gallo, che gli farà saltare l'Europeo.
Il Gallo ha commesso un'ingenuità, che non solo fa male a se stesso ma soprattutto grava su tutta la squadra che perde un tassello fondamentale. Al suo posto verrà a Cagliari per il prossimo torneo di preparazione il giovane talento di Trento, Diego Flaccadori.

Alla fine l'Italia si aggrappa al Beli che trascina i suoi ad una vittoria importante e ottiene anche il premio come Mvp della competizione.
Ora tutti in Sardegna per continuare la preparazione in vista di un Europeo sempre più in salita ma consapevoli di avere i mezzi e i giocatori per poter arrivare a medaglia.


Coach Ettore Messina dovrà decidere chi tagliare dalla rosa, che ora conta 19 elementi:
- Awudu Abass (Olimpia Milano) 
- Pietro Aradori (Grissin Bon Reggio Emilia)
- Filippo Baldi Rossi (Dolomiti Energia Trentino)
- Marco Belinelli (Atlanta Hawks)
- Paul Biligha (Vanoli Cremona)
- Christian Burns (Brescia Basket Leonessa)
- Riccardo Cervi (Grissin Bon Reggio Emilia)
- Andrea Cinciarini (Olimpia Milano)
- Marco Cusin (Olimpia Milano)
- Luigi Datome (Fenerbahce) Capitano
- Amedeo Della Valle (Grissin Bon Reggio Emilia)
- Ariel Filloy (Reyer Venezia)
- Diego Flaccadori (Dolomiti Energia Trentino)
- Daniel Hackett (Olympiacos)
- Nicolò Melli (Fenerbahce)
- Davide Pascolo (Olimpia Milano)
- Stefano Tonut (Reyer Venezia)
- Luca Vitali (Brescia Basket Leonessa)
- Andrea Zerini (Scandone Avellino)

Soltanto 12 ci rappresenteranno! Forza Azzurri!

Scritto da L.

Pagelle Mercato Squadre Serie A


Siamo arrivati alla fine di luglio e oramai il mercato si avvicina alla conclusione, anche se sappiamo benissimo che fino all'ultimo secondo può ancora succedere di tutto. Diamo un voto parziale alle squadre di Serie A su come si sono mosse in questi mesi, per rafforzarsi in vista dell'inizio del campionato!

Atalanta 7.5
La Dea, vera sorpresa del campionato passato, si è mossa bene, nonostante qualche cessione illustre (Conti e Kessie su tutti) sono riusciti a rimpiazzarli con innesti di qualità come Castagne, ex terzino del Genk, e l'ex viola Ilicic. I bergamaschi tengono fede alla loro etica di lavoro, continuando a puntare su giovani promettenti; noi vi suggeriamo di tenere d'occhio Monachello, Orsolini, Vido e Cornelius.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Papu Gomez)


Benevento 6-
Per ora il mercato del Benevento non pare all'altezza della serie cadetta. Ottimi colpi in prospettiva futura, Cataldi e Coda ad esempio, e scommessa probabilmente vincente quella del doppio colpo dal Carpi di Belec e Letizia. Ma la sensazione è che manchi la giusta dose di esperienza ad una squadra che rischia di essere una compagine.

Bologna 6+
Gli uruguaiani ex Ternana, Avenatti e Falletti, saranno le vere sorprese di quest'anno, l'esperienza di De Maio può aiutare un reparto arretrato che troppo spesso si è fatto trovare impreparato in passato.
I ritorni dai prestiti dei giovani Falco e Crisetig potranno dare nuova verve ad un centrocampo che dopo la partenza di Dzemaili ha dato le chiavi del gioco al neo acquisto Poli. Buone le conferme del giovane tridente Krejci, Verdi e Destro.

Cagliari 5
Ci si aspettava qualcosa di più da questo mercato, basti pensare che il colpo più eclatante è stato il rinnovo di Borriello. Buoni gli innesti di Cigarini e Andreolli ma decisamente un po poco. A tutti i fantallenatori si consiglia l'acquisto del giovane portiere Cragno.

Chievo Verona 6-
Un mercato fino a qui senza lodi e senza infamia, da tenere d'occhio l'arrivo dell'ex Empoli Pucciarelli che insieme al giovane Inglese andrà a formare la coppia d'attacco titolare di quest'anno.
Gaudino dal Bayern e Garritano dal Cesena troveranno spazio e minutaggio in una piazza che ogni anno porta a casa una salvezza tranquilla e anticipata.

Crotone 5.5
Per la sufficienza ci aspettiamo ancora qualche colpo, comunque l'arrivo dell'esperto Izco dal Chievo, il ritorno di Budimir e l'acquisto del centrocampista tedesco Kragl, ex Frosinone, saranno molto utili a coach Nicola per lottare anche quest'anno per la permanenza in Serie A.


Presentazione ufficiale di Trotta e Izco

(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale F.C. Crotone)


Fiorentina 4.5
La vera novità è l'arrivo sulla panchina di Pioli, ma per il resto il caos regna sovrano a Firenze, con una società in vendita, tifosi che contestano, giocatori che fuggono e una campagna acquisti imbarazzante. Speriamo che le scommesse delle Viola (Milenkovic, Vicrtor Hugo, Gaspar e Veretout) siano azzeccate e che facciano risalire la china ad una squadra senza corpo.

Genoa 6.5
L'asse Genova-Milano è sempre caldo e questa volta in rossoblu arrivano dal Milan Bertolacci e Lapadula, mentre per la difesa si cambia faccia con Spolli e Zukanovic. Aggiungiamo i ritorni di Gakpe e Rosi, e la controversa trattativa con il talentino del Boca, Centurion, conclusasi da pochi giorni e di certo il Genoa è chiamato a fare meglio dell'anno passato, anche perchè fare peggio sarebbe difficile.

Inter 6.5
Eccessivi tutti quei soldi per Skriniar, anche se promette di essere un eccellente acquisto, dare le chiavi del centrocampo a Borja Valero penso sia una mossa azzeccata e con l'imminente arrivo di Vecino la sinergia al centro è garantita. Padelli è un buon secondo, in emergenza al posto del titolarissimo Handanovic. Se riusciranno ad evitare la partenza di Perisic e Candreva, concretizzando l'arrivo di qualche terzino all'altezza (Dalbert), il voto non potrà che alzarsi.

Juventus 7.5
Vero la partenza di Bonucci e di Dani Alves con la sostituzione di quest'ultimo con De Sciglio, faranno storcere il naso a più di un tifoso, ma il voto si alza per gli acquisti degli esterni. Douglas Costa e Bernardeschi sono dei pezzi da 90, con questi due e Dybala la trequarti della Vecchia Signora si candida ad essere una delle più belle del campionato. Ad alzare ulteriormente il voto è l'ottimo innesto del nuovo secondo portiere, che l'anno scorso ha fatto tanto bene con la Roma, Szczesny. Per finire solo il tempo dirà se la giovane scommessa Bentancur sarà vinta oppure no.


In foto in allenamento i neo acquisti Bernardeschi e Costa.

(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Juventus)

Lazio 6
La Lazio perde il suo capitano e qualche sicurezza, avendo anche sul piede di partenza Keita (destinazione Juve o Inter?), diciamo che poteva muoversi meglio sul mercato. Per sopperire alla partenza di Biglia sono arrivati Lucas Leiva dal Liverpool e Di Gennaro dal Cagliari, mentre il nuovo acquisto Marusic arriva in punta di piedi e dovrà lottare per una maglia da titolare.

Milan 9
Non viene dato il voto massimo solo per la preoccupazione, sensata, del fatto che non è detto che l'arrivo di tanti campioni porti subito ad una sinergia che gli garantisca risultati positivi nell'immediato. Detto questo vanno fatti i complimenti a Fassone e Mirabelli per come si sono mossi: il talento sulle punizioni di Calhanoglou, la forza e la spinta sulle fasce dei nuovi terzini Conti e Rodriguez, i nuovi centrali di difesa Musacchio e il leader, nonchè neo capitano, Bonucci, il centrocampo con l'aggressività di Kessie e l'intelligenza calcistica di Biglia, i goal che assicureranno Andrè Silva e Borini sono le garanzie con cui il Milan si presenta al nuovo campionato.Aggiungiamoci la conferma di uno dei portieri migliori in circolazione in tutto il mondo e non è difficile pensare che ora tutti gli occhi siano puntati su di loro, speriamo non deludano le aspettative.


Da destra verso sinistra: Borini, Musacchio, Rodriguez, Silva, Calhanoglou, Kessiè, Conti.

(Immagine presa dalla Pagina Ufficiale Facebook A.C. Milan)

Napoli 6
Sufficienza raggiunta solo per aver confermato Mertens e Insigne, ma l'arrivo del nuovo vice Callejon Ounas e del vecchio giocatore all'Empoli di Mister Sarri Mario Rui, non sembrano abbastanza. Ai partenopei il merito di avere tenuto unito un gruppo capace e che, con un'altro anno alle spalle, ha sempre più amalgama ed equilibrio nei movimenti, che oramai si seguono alla perfezione come in un orologio svizzero.

Roma 8
Nonostante la partenza di Salah, direzione Liverpool, e Rudiger, direzione Chelsea, vanno fatti i complimenti a Monchi per non aver permesso un altro sacco di Roma, rinnovando De Rossi e Nainggolan, essenziali per il gioco che ha intenzione di portare Di Francesco. L'allenatore ex Sassuolo si è portato in dote Defrel e il giovane Pellegrini, aggiungiamoci il fattore K per i terzini con il veterano, ex City, Kolarov e il talento dell'olandese Karsdorp. Sarà da vedere se, il Dybala turco, Under sarà all'altezza del suo soprannome e l'esperienza di Gonalons non potrà che essere utile per far fiatare i sopra citati Radja, De Rossi e Strootman. Se arrivasse anche Mahrez la Roma si candiderebbe seriamente, come da anni a questa parte, come una delle protagoniste di questo campionato.


A destra, a scendere: Defrel, Uner, Gonalons; al centro Kolarov, a sinistra: Pellegrini, Karsdorp, Moreno.

(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Sky Sport)

Sampdoria 5.5
Poco l'arrivo dei promettenti Caprari e Murru e l'acquisto del nuovo Schick, Kownacki, per poter fronteggiare le partenze illustri, su tutti Muriel (Siviglia) e Bruno Fernandes (Sporting Lisbona).
La controversa vicenda Schick con la Juve, ha dato come esito, la permanenza del ceco a Genova e forse il presidente Ferrero e tutti i doriani non sono così dispiaciuti che l'affare non si sia concretizzato.

Sassuolo 7
I neroverdi puntano sui giovani e ogni anno ci stupiscono per mantenere in piedi un progetto che cambia gli interpreti ma non i risultati. Quest'anno i giovani talenti che consigliamo di tenere sott'occhio sono la giovane promessa juventina Cassata e i gioiellini romani Marchizza e Frattesi. Dal Crotone torna Falcinelli, che garantirà goal a volontà, e la certezza difensiva di Ferrari che si aggiungerà al talento palermitano di Goldaniga.

Spal 6
La Spal non si è mossa male e ha piazzato dei colpi mirati e ben precisi, come l'acquisto dell'esperto Paloschi che si affiancherà a Floccari. Dei centrali di difesa completamente nuovi Oikonomou e Felipe, e giovani come Mattiello, Grassi e Viviani che a centrocampo garantiranno gamba e pressing.

Torino 6.5
I granata si sono abituati a dei numeri 1 dalla caratura internazionale e, dopo Hart, hanno deciso di virare sull'ex Paris Saint Germain Sirigu. Se a questo aggiungiamo lo sgarro fatto al Napoli per l'esterno dell'Osasuna, Berenguer, bisogna ammettere che il Toro si è preso un ruolo da protagonista in questa sessione di mercato. La permanenza di Belotti alza il voto e se arrivasse un vice all'altezza si potrebbe anche pensare ad un piazzamento in Europa League.

Udinese 6
Nessun nomone ma si è evitato di perdere i giovani talenti Fofana, Jankto e Widmer, la partenza di Duvan Zapata a portato in Friuli l'attaccante ex Carpi di grande prospettiva, sul quale scommettiamo per la prossima stagione, Lasagna. I talenti grezzi Coulibaly e Pezzella dovranno dimostrare di essere all'altezza e a Scuffet e Karnezis si aggiunge l'esperto Bizzarri, di certo non ci si può lamentare di non avere buoni portieri.

Hellas Verona 7-
Un bel capolavoro quello che hanno cercato di costruire i dirigenti dell'Hellas, stendiamo un velo pietoso sulla vicenda Cassano, ma per il resto, il ritorno in Serie A di Cerci, l'acquisto dell'esperto Hearteaux dall'Udinese e l'arrivo di un giovane dalle più rosee prospettive come Verde e di Buchel dall'Empoli, hanno dato vita ad una bella squadra che potrà lottare per salvarsi, avendone tutti i mezzi per poterci riuscire.


(Immagine presa dalla Pagina Facebook Ufficiale Hellas Verona FC)

Scritto da L.

Supercoppa francese: il Paris Saint-Germain si aggiudica il primo titolo d'oltralpe


E' il Paris Saint-Germain dello sceicco Nasser Al-Khelaïfi, squadra impegnata ad attirare su di se tutte le luci del calciomercato 2017, ad aggiudicarsi il primo titolo della stagione francese.


A Tangeri i parigini, ribaltando il risultato iniziale, si sono imposti sul Monaco per due reti ad una, centrando in questo modo il settimo successo in questa competizione.
Con il Trophée des Champions in palio, per i ragazzi di Jardim ed Emery è scattata ufficialmente la stagione sportiva 2017/2018, lasciando alle spalle i dolci ricordi delle amichevoli estive.
Sono i monegaschi ad approcciare meglio il match con il PSG, forse distratto dalle innumerevoli voci di mercato, costretto a difendersi dalle folate bianco rosse.
In un primo tempo divertente giocato a velocità elevate, è il Monaco a sbloccare le marcature grazie ad una fantastica triangolazione fra Falcao, Tielemans e Fabinho. L'ex Anderlecht è geniale nel lanciare a rete Sidibe, che con un dolce tocco sotto, supera un incolpevole Areola, festeggiando così il proprio venticinquesimo compleanno.
Pochi minuti dopo è Mbappé, gioiellino inseguito dalle big di tutta Europa, a sfiorare il raddoppio (la sua risulterà una partita scialba, che sia già a Madrid con la testa?). In una prima frazione dominata dalla squadra del Principato, il Paris ha la colpa di svegliarsi solo nei minuti finali, andando vicino alla rete del pari con Marquinhos e Verratti.
Rete del pareggio che puntualmente arriva al sesto del secondo tempo, quando l'ex Juventus Dani Alves infila su punizione Subasic.
Il gioiello messo a segno dal barsiliano ha un duplice risultato: risveglia i propri compagni mentre atterra gli uomini di Jardim.
E' Rabiot l'uomo in più dei parigini in questo secondo tempo: le sue geometrie e la sue giocate illuminano i compagni ma è lui stesso ad illuminare la notte di Tangeri, quando al sessantatreesimo realizza di testa la rete del vantaggio Paris.
I campioni di Francia hanno il merito di credere sino all'ultimo in un disperato pareggio ma Areola e l'arbitro Saint-Maxim, reo di non aver visto e punito nel finale un tocco di mano di Rabiot, gli negano la rete del due a due.
Emery conquista così il primo trofeo in palio della stagione, ricucendo il rapporto con lo sceicco Al-Khelaïfi. I suoi ragazzi invece bissano i successi del 2013, 2014, 2015 e 2016, centrando la quinta vittoria consecutiva in supercoppa francese.
Nulla da fare per i monegaschi i quali hanno dimostrato come, nonostante il calciomercato abbia soffiato loro pedine importanti come Mendy, Bernardo Silva e Bakayoko, giocare contro di loro risulterà esser assai arduo.
            
                                                             -Scritto da A-

venerdì 28 luglio 2017

Shadowhunters


Trama:
Clary Fray, è una comune ragazza newyorchese di quasi
diciott'anni, studentessa presso la Brooklyn Academy of Art.
(Immagine di ComingSon)

Come la maggior parte delle coetanee, la giovane trascorre una vita monotona ed ordinaria, districandosi quotidianamente fra gli studi e le uscite con gli amici.
La sera del suo compleanno, dopo essersi recata con il suo migliore amico Simon al Pandemonium Club, la parvenza di normalità che circondava la sua vita cessa d'esistere. Dopo esser stata l'unica testimone di un feroce omicidio, Clary viene raggiunta ed attaccata da un demone. Solo grazie all'intervento di Jace Wayland la ragazza sopravvive all'aggressione. Ciò che è accaduto, rivela alla diciottenne un oscura verità: ella non è infatti chi ha sempre creduto d'essere bensì la discendente di una delle più antiche famiglie di Shadowhunters, i cacciatori dell'oscurità.
Catapultata in un mondo a lei sconosciuto, non impiegherà molto prima di rivelare la sua incredibile forza e il suo oscuro passato...

Ideatore: Ed Decter;

Anno: in corso;

Interpreti: Katherine McNamara, Dominic Sherwood, Alberto Rosende, Emeraude Toubia, Matthew Daddario, Isaiah Mustafa, Harry Shum Jr;

Genere: Fantasy; 

Commento:
La serie TV, è l'adattamento al piccolo schermo della saga letteraria, scritta da Cassandra Clare, The Mortal Istrument, in Italia conosciuta più semplicemente col nome di Shadowhunters.

Trasmessa dapprima sul canale via cavo Freeform e in un secondo momento sulla piattaforma online Netflix dal gennaio del 2016, la serie ha riscontrato un discreto successo venendo riconfermata per una seconda e poi una terza stagione.
(Immagine di ComingSoon)

Dopo il magro successo ottenuto dal film omonimo, con interpreti Lily Collins e Jamie Campbell Bower, la Costantin Film cancellò la produzione di una seconda pellicola, adattando la saga e trasformandola sotto l'attenta cura di Ed Decter in serie TV.
La scelta, rivelatasi azzeccata, ha riscosso un buon successo di pubblico e critica venendo eletta nel 2016 miglior serie TV emergente ai Teen Choice Awards e miglior serie drammatica per i GLAAD Media Awards.
Di diverso avviso ci poniamo noi; appositamente creata per un target di pubblico giovanile, la serie appare troppo monotona e poco accattivante.
La scelta di puntare su un cast sconosciuto o quasi si è rivelata una mossa azzardata e poco fortunata. L'inesperienza degli interpreti, fa si che i personaggi poco risaltino all'interno di una forzata sceneggiatura.
Pessima la scelta della protagonista, che forse pagando l'inesperienza, risulta troppo eccessiva, poco naturale e forzata nelle espressioni.
Fascino e carisma, mancano poi anche in un personaggio che dovrebbe fare di queste caratteristiche la sua arma vincente: stiamo parlando di Jace Wayland, mal interpretato da uno spento e a volte impaurito Dominic Scherwwod.
Nel disastro complessivo, si eleva una spanna sopra i suoi colleghi Matthew Daddario (Miglior star emergente in una serie TV ai Teen Choice Awards), fratello minore della ben più famosa Alexandra.
Con un budget ridotto, ben poco si è potuto puntare sugli effetti speciali, davvero carenti. Male anche la fotografia, in alcuni tratti sbiadita e poco funzionale.
Il disastro degli elementi sopra citati porta le vicende narrate ad esser poco credibili. Nonostante i rinnovi e i premi conquistati la serie poco ci ha entusiasmato, non riuscendo a portarci all'interno della storia.
Meglio il Best Seller!
       
                                                                         -Scritto da A-

Suzuka

Trama: Yamato Akitsuki è arrivato a Tokyo da Hiroshima per frequentare il liceo. Passando a guardare la sua nuova scuola nota una ragazza che si allena nel salto in alto, innamorandosi a prima vista. Scoprirà in seguito che la ragazza, di nome Suzuka, è la sua vicina di casa. Sarà un inizio di un burrascoso amore.

Recensione: Serie carina, divertente e curiosa. L'autore, Kouji Seo, è riuscito a miscelare abilmente sport e amore, mettendoli in un semplice contesto, ovvero quello della vita scolastica. Non sono presenti troppe variazioni fantascientifiche o strane come in altre serie. I disegni fatto da Seo sono davvero ben fatti, semplici e realistici. Durante la storia saranno presenti storie d'amore, vicissitudini, fraintendimenti e delusioni. Durante la storia si assisterà ad una progressiva crescita da parte dei personaggi, sia a livello sentimentale che mentale. Manga non eccellente ma che merita una lettura per gli amanti delle tipologie sportive e sentimentali.
- Articolo scritto da M -

Quando la musica si fa business



Nel corso dei secoli la musica e le sue dolci note hanno accompagnato la vita di ogni essere umano.

Grazie alla sua semplicità ed essenza, la musica è ad oggi un validissimo strumento di comunicazione con il quale giovani e meno giovani sono in grado di esternare ed esprimere le proprie emozioni.
Quante volte vi è capitato di ascoltare una canzone e sentirvi accomunati ad essa?
Questa forma d'arte infatti, riesce a conoscerci e raggiungere le sfere più intime della nostra vita, cullandoci e rispecchiando al meglio i nostri differenti stati d'animo: dalla gioia alla paura, dall'amore all'odio.
Capace di farci riflettere su questioni spinose o delicate, le note musicali smussano lo spirito dell'uomo portandolo a migliorare il suo umore o addirittura a farlo commuovere.
La poesia che si cela dietro ad ogni componimento ha il potere di farci viaggiare col pensiero, contenendo in poche righe di testo milioni di frasi capaci di far scaturire in noi i più disparati sentimenti.

Ma quali sono i segreti dietro cui si nasconde il successo di una canzone? 
O meglio ancora, per entrare più nello specifico di questo preciso periodo dell'anno, cosa rende un brano musicale un tormentone estivo?
Ogni estate, come e meglio di me voi sapete, non si può definire tale senza le proprie hits del momento. 
Quest'anno è toccato alle varie Sùbeme la radio, Despacito, Thunder, Senza pagare, No lie e Ok, accompagnarci sotto l'ombrellone. Infatti, che si sia in auto di ritorno a casa dall'ufficio o su una bianca spiaggia tropicale, è impossibile non averle ascoltate.
Pur apparendo differenti l'una dall'altra, queste colonne sonore hanno qualcosa che le accomuna.
La Bbc, il Guardian e Forbes, dall'alto della loro prestigio e notorietà, hanno spiegato a noi comuni mortali quali sono gli elementi associativi.

Innanzitutto il testo di queste canzoni deve essere il più semplice possibile; infatti, con la fine della scuola e le ferie dal lavoro, in pochi hanno la pazienza di comprendere melodie e componimenti complessi.
Dunque, gli artisti che intendono puntare al top delle classifiche musicali estive,
dovranno basare tale ricerca su un ritornello ritmato e assai coinvolgente, capace di essere chiaro e al contempo facilmente assimilabile.
Questi tormentoni hanno poi la capacità, grazie alle proprie sonorità esotiche, di trasportare chi le ascolta nelle più disparate mete turistiche. Questa abilità è favorita dai videoclip forvianti che le accompagnano: fra una spiaggia caraibica, modelle mozzafiato e acque cristalline, sfido voi a non sentirsi in vacanza.
Adatte a qualsivoglia target d'ascolto, questi pezzi rispettano le tendenze e le esigenze del momento, adeguandosi alle circostanze.

Questo, una volta ancora, fa capire come nella società moderna la purezza della musica venga messa in secondo piano di fronte alle esigente economiche e di marketing.
La nostra vita sarà pur musica, ma fama, successo e soprattutto soldi, per cantanti e cantautori vengono prima di tutto.

                                                           -Scritto da A-

giovedì 27 luglio 2017

Riflessioni Sociologiche Serali

Che cos'è un'influencer?

Sociologicamente parlando si tratta di una persona capace di selezionare e reindirizzare i flussi comunicativi. 


Gli influencer stanno alla base di una teoria molto famosa ovvero quella dei flussi comunicativi a più stadi; per stadi si intendono i salti che l'informazione fa prima di arrivare al consumatore. In pratica l'informazione non arriva direttamente come può sembrarci, infatti prima passa agli stadi intermedi che, oltre a selezionarla, la reinterpretano.

Questo è uno dei tanti metodi di partecipazione comunicativa dal basso e ha permesso all'overloading informativo (ovvero il sovraccarico di informazioni in rete) di creare nuovi dispositivi di intermediazione.

Scritto da L.


The Young Pope


Poster della serie

(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.comingsoon.it)

Trama: la serie tratta la candidatura di un Papa molto giovane, eletto dagli altri cardinali con l'auspicio che la giovane età sia sinonimo di manovrabililità, ma così non sarà. Infatti il giovane Lenny sarà un Papa controverso, machiavellico, un santo con un rapporto complicato con la fede, dovuto al suo abbandono, quando da piccolo i suoi genitori lo lasciarono in un orfanotrofio.

Ideatore: Paolo Sorrentino, che cura anche la regia e la sceneggiatura, sotto la produzione di Sky plc, HBO e Canal+.

Anno: 2016

Genere: drammatico

Interpreti: Jude Law (Lenny Belardo / Papa Pio XIII), Diana Keaton (Suor Mary), Silvio Orlando (Cardinale Angelo Voiello), Scott Sheperd (Cardinale Dussolier), Javier Càmara (Monsignor Gutierrez)


Nella foto da sinistra verso destra: Jude Law, Paolo Sorrentino e Silvio Orlando

(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.comingsoon.it)


Commento: una mini serie targata Sky e HBO che sposa il progetto visionario di un talento come Paolo Sorrentino. Una serie complicata da giudicare perchè esplicita e non sempre si concorda con quello che il Papa cerca di trasmettere.
L'interpretazione di Jude Law è da Oscar, capace di intimorire col solo sguardo e addolcire col sorriso, non da meno le prestazioni di Diana Keaton come Suor Mary e di Silvio Orlando, nei panni del Cardinale Voiello.

Da applausi la fotografia e il montaggio che riportano con eleganza e furbizia la sacralità degli avvenimenti, in questo Sorrentino è un maestro e questa serie è una prova di bravura, riuscita a tutti gli effetti.

Non si ha paura di toccare temi scomodi, questa è l'enorme forza di questa serie che permette di guardare in faccia degli aspetti che negli anni sono stati sempre più ricorrenti e accomunati al mondo ecclesiastico come la pedofilia, l'omosessualità, la ricchezza e il potere.

La serie meriterebbe di essere guardata già solo per la genialità della sigla, che vede Papa Pio XIII camminare lungo i corridoi di un'ipotetica stanza dei Musei Vaticani passando accanto a dipinti che ripercorrono la storia della chiesa.
Insieme a lui attraversa i dipinti una stella cometa che interagisce con i quadri stessi fino ad atterrare distruggendo la statua di un ipotetico Papa; il tutto avendo come sottofondo All along the Wachtower di Bob Dylan, nella versione di Devlin solo strumentale.

La raffinatezza del regista premio Oscar non è per tutti e il suo stile cervellotico e artistico può non piacere, ma se invece vi piace il genere, questa è la serie che fa per voi.


(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.comingsoon.it)

Scritto da L.


Alfa Romeo Giulia


La nuova berlina dell'Alfa Romeo è uno spettacolo, sportiva ed elegante, moderna e sofisticata allo stesso tempo, ma andiamo a vederla più nel dettaglio.


Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio

(Foto presa dal Sito Ufficiale www.alfaromeousa.com)

Linea
Non è piccolissima per essere così sportiva, infatti è lunga 464 cm e larga 186, proprio per mantenere una linea grintosa non è alta, raggiungendo a mala pena i 144 cm.
I posti a sedere sono 5, ma bisogna riportare che il posto centrale posteriore non è esattamente il massimo del comfort, dato lo spazio e la seduta più dura rispetto alle altre; nel complesso l'abitacolo è adeguato e spazioso per 4 persone.
Il bagagliaio non è enorme, adeguato per una berlina, ma permette comunque di essere utilizzata anche in caso di lunghe trasferte o vacanze senza dover rinunciare a portarsi qualche valigia in meno.

Motore
Il motore a 4 cilindri 2.1 a gasolio è perfetto e permette di risparmiare senza rinunciare alla potenza, visto che si può scegliere se a 150, 179 o 209 CV (con quest'ultima opzione si associa il cambio automatico ZF a 8 rapporti e la trazione integrale Q4).
A questo si aggiunge la spinta di 2 propulsori a benzina, entrambi turbo compressi, 4 cilindri a 2 litri da 200 CV o 280 CV con la trazione integrale Q4.
L'ultima novità è la sportivissima versione 2.9T V6 Quadrifoglio, capace con i suoi 510 CV di raggiungere i 307 km/h.

Dettagli
La guida è all'altezza delle aspettative e la vettura si muove con una agilità che sposa appieno le sue due nature, sia quella sportiva che quella elegante. La leggerezza dello sterzo permette di tenere sempre sotto controllo l'auto e il cambio automatico vale la spesa aggiuntiva, anche se il cambio manuale adiacente al volante, mediante apposite levette, non è affatto scomodo.
Unico neo, oltre al quinto posto, la scarsa visibilità posteriore, che non è adeguatamente ampia.


Interni e abitacolo

(Immagine presa dal Sito Ufficiale www.motortrend.com)

Costo
Un auto del genere è normale che non sia proprio per tutte le tasche e la versione base, senza optional vari, tocca già la sorprendente cifra di 35500 euro, mentre per l'ultima versione Quadrifoglio si va quasi a raddoppiare il prezzo soprastante, toccando gli 81500 euro.
Il prezzo vale le prestazioni di una macchina di questa portata.

Scritto da L.


Curiosità

Chi abusa di Internet, quando spegne il computer o il cellulare, riscontra un aumento della pressione sanguigna e dei battiti, cosa che ricorda l'astinenza da droghe.

- Curiosità scritta da M -

L'apparenza inganna


Quante volte nella vostra vita vi siete fermati all'apparenza delle situazioni?
Ammettiamolo, oggi giorno sempre più spesso l'essere umano tende a voler vedere solamente quel che gli importa, ignorando il resto.
In un ecosistema convulso come quello moderno infatti, sempre meno si prova ad andare oltre la parvenza, provando a capire le ragioni dietro ad un determinato gesto o ad una determinata situazione.


Così, vedendo la famosa fotografia del "bacio a Times Square" mi sono domandato in quanti conoscano la realtà che si cela dietro ad essa...
La fotografia, realizzata da Alfred Eisenstaedt il 14 agosto del 1945, immortala un romantico bacio (con tanto di casquè) scambiatosi fra un marinaio ed una giovane infermiera il giorno del V-J Day, ovvero la giornata della vittoria statunitense sul Giappone.
Senza alcun dubbio, lo scatto di Eisenstaedt è divenuto nel corso degli anni un simbolo iconico della gioia americana provata alla notizia della conclusione della seconda Grande Guerra.
Una foto che senza paura possiamo affermare abbia contribuito a raccontare alle generazioni future la storia di quegli anni ma che probabilmente, la propria storia in pochi conoscono.
Ma quello che fu immortalato, siamo forse sicuri sia stato un gesto romantico?
La spontaneità e la gioia per la fine di un atroce fardello, costato la vita a 413 mila compatrioti, portò i newyorchesi a scendere per le vie della Grande Mela.
Qui, la giovane Greta Zimmer Friedman, infermiera presso uno studio dentistico antistante Times Square, venne raggiunta dal marinaio George Mendonsa.
Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, i due non si conoscevano minimamente prima dei festeggiamenti in strada. 
A spezzare l'incantesimo romantico della fotografia, ci ha pensato la stessa Friedman in un'intervista del 2005 in cui spiegò come il gesto tutto fu men che amorevole: "quell'uomo era molto forte. Io non lo stavo baciando. Fu lui a baciare me".
Per dovere di cronaca, bisogna sottolineare il fatto che non fu solamente Alfred Eisenstaedt a fotografare l'atto spontaneo (i due protagonisti della foto non erano in posa ma furono colti all'improvviso); infatti il bacio impressionò positivamente anche Victor Jorgensen che ritrasse gli apparenti fidanzatini da un'altra inquadratura. Sfortunatamente per lui, pur vedendo pubblicare il proprio scatto sul New York Times del giorno seguente, la sua foto non ebbe lo stesso successo di quella del collega.
Andando oltre la sua coltre dorata, forgiata nelle apparenze, si può facilmente declassificare il momento e la situazione come gesto goliardico, come ringraziamento a Dio per esser scampati alla brutalità del conflitto armato, con i più maliziosi che addirittura considerano il fatto una sorta di violenza da parte dell'uomo nei confronti della giovane.

Fermatevi, andate oltre il primo impatto emotivo, guardate la verità celata oltre lo strato di carta e inchiostro, siate sempre curiosi.
L'apparenza inganna...Ma questa volta è proprio un peccato.

                                                             -Scritto da A-

                                              




mercoledì 26 luglio 2017

Martin Scorsese


L'articolo settimanale sull'arte, nuovamente va a toccare un genio della regia mondiale; questa volta è il turno di Martin Scorsese.


(Immagine presa dal Sito Ufficiale Comingsoon.it)

Fede e Peccato

Martin nasce nel Queens nel lontano 1942, nipote da parte di entrambi i genitori, di immigrati italiani provenienti dalla provincia di Palermo. Lui e la sua famiglia furono costretti a spostarsi a Manhattan nella rinomata Little Italy, dove il piccolo Martin non trascorse un'infanzia rosea; infatti data la sua bassa statura e i suoi problemi d'asma, non riuscì a farsi accettare dalle gang locali e ciò gli permise di coltivare la sua più grande passione: il cinema western e neorealista, e una forte religiosità.

Così decise di studiare per poter diventare prete, ma dopo 4 anni abbandonò il seminario e si iscrisse ad un corso cinematografico alla New York University. All'epoca diede vita ad un cortometraggio che verrà riconosciuto come un capolavoro per il nuovo popolo di registi moderni di Hollywood, La Grande Rasatura. Dove si possono già intravedere alcune delle caratteristiche, che lo contraddistingueranno nella sua carriera, come il montaggio fulmineo, parti splatter e la critica sociale tagliente.
In questo corto un giovane inizia a tagliarsi la barba fino a tagliarsi la gola, con la scritta finale Viet 67, Scorsese ci fa vedere come l'insensata violenza in Vietnam abbia colpito in modo irreparabile intere generazioni che si mostrano incapaci di tornare a vivere nella loro società.
Nel 1965 esegue il suo primo lungometraggio, dopo averlo interrotto, sotto consiglio del suo professore lo conclude: Chi sta bussando alla mia porta?

All'inizio degli anni 70 lasciò la Grande Mela per andare ad Hollywood dove cominciò un periodo molto prolifico con America 1929 - Sterminateli senza pietà e Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno. Con quest'ultimo si aprì una profonda amicizia e longeva collaborazione tra il regista e l'attore Robert De Niro; nel film cercò di dar vita al binomio indissolubile tra salvezza e peccato tra le strade della Little Italy newyorkese, riprese molto dalle sue esperienze adolescenziali, aggiungendovi una fotografia claustrofobica e musiche popolari di sottofondo.

Venne criticato di non saper girare un film con protagonista una donna, così girò Alice non abita più qui, facendo vincere alla protagonista Ellen Burstyn l'Oscar nel 1975.

L'anno successivo tornò nella sua amata New York, insieme alla sceneggiatura di Paul Schrader e all'interpretazione di De Niro diedero vita ad uno dei film più apprezzati dal pubblico e dalla critica mondiale: Taxi Driver. Questa rappresentazione della difficoltà psicologica di un reduce di guerra in Vietnam gli permise di vincere la Palma d'Oro al Festival di Cannes e di ottenere 4 nomination agli Oscar.

Creò un musical dedicato alla città che non dorme mai, con protagonisti De Niro e Liza Minnelli New York, New York, ma fu un enorme flop. Questo lo portò a soffrire di una forte depressione, portandolo ad assumere droghe, stupefacenti e psicofarmaci, fino ad abusarne.

Robert cercò di aiutare il suo amico ad uscire da questa situazione, proponendoli di girare un film con lui, riguardo al pugile italo statunitense Jake LaMatta. Così nacque Toro Scatenato, che ottenne due Oscar e permise al regista di rappresentare tutta la sua sofferenza di quel periodo sulla pellicola.

Si seguirono film come Re per una notte (sulla vanità del star system dell'epoca) e Fuori Orario (piccolo film sull'incapacità di tornare a casa, rimanendo bloccato in un incubo), che non sempre furono ben visti dalla critica, ma che ottennero anche riconoscimenti di un certo calibro, come la Palma d'Oro per la miglior regia nel 1986.

Venne nuovamente criticato per aver prodotto dei film al mero scopo di lucro, perdendo di personalità, ma poi diede vita ad un progetto al quale stava lavorando da anni, ovvero l'adattamento cinematografico del romanzo di Kazantzakis, L'Ultima Tentazione di Cristo. Il film affrontò diverse difficoltà come il rifiuto di essere prodotto dalla Paramount per paura delle ripercussioni delle associazioni cattoliche, senza contare le proteste e le minacce di boicottaggio. Alla fine il film uscì nel 1988 e, nonostante queste problematiche, rappresenta un enorme esempio della smisurata fede del regista che decise di rappresentare Cristo prima di tutto sia come uomo oltre che come divinità, per dare un senso alla sua sofferenza e ai valori cristiani che altrimenti perderebbero di significato.

Dirisse un videoclip di Michael Jackson e decise assieme ad Allen e Coppola di produrre un esperimento cinematografico nel 1989 con New York stories. Un progetto suddiviso in 3 episodi, uno per ogni regista, che avrebbe dovuto dar parola a storie di vita quotidiana della gente di NY, ma fu un grande insuccesso.

Arrivati negli anni 90 arrivano alcuni dei suoi film più famosi, che ricalcano molto bene le tematiche tanto care a Martin delle gang criminali. Come in Quei Bravi Ragazzi (Goodfellas) e Casinò. Tutti e due i film derivano da storie vere e hanno come protagonisti oltre al fidato Robert De Niro, Joe Pesci e Sharon Stone, l'eccesso e la violenza la fanno da padrone al pari dello stile nevrotico nel montaggio.
Seguendo sempre questa linea rossa, nel 2002 produsse Gangs of New York, col quale diede inizio ad un nuovo sodalizio di collaborazione, questa volta con Leonardo DiCaprio, il film sulla violenza che sta alla base dell'intera nazione Usa ottenne 10 nomintion.

Affezionato a dar vita a storie vere diresse The Aviator, rappresentando la vita della leggenda Hollywoodiana Howard Hughes, con ancora Leo protagonista e affiancato dalla bellissima Cate Blanchett.


Scorsese e DiCaprio sul set di The Wolf of Wall Street

(Immagine presa dal Sito Ufficiale Comingsoon.it)

Nel 2006 arrivò il tanto bramato premio Oscar come miglior regista per The Departed, remake di un film del 2002; questa volta DiCaprio è un infiltrato della polizia all'interno di una cosca mafiosa mentre viceversa Matt Damon invece un mafioso infiltrato nella polizia.

I suoi ultimi 4 film sono un capolavoro dopo l'altro. A partire dalla forza psicologica del thriller Shutter Island, la sperimentazione della nuova tecnologia digitale con Hugo Cabret, il dramma dell'eccesso di potere e di soldi in The Wolf of Wall Street e la capacità di dar voce alla religione con Silence.

Aspettiamo con impazienza un altra storia di cruda realtà, come ci ha da sempre abituato il buon Martin Scorsese.

Scritto da L.



Prendi il sole

La luce del sole è benefica. Le giornate lunghe e soleggiate mettono di buon umore, svolgendo un'attività sulla produzione di neurotrasmettitori, aumentando la produzione di serotonina, noto per gli effetti antidepressivi e stimolanti. La serotonina è in grado di abbassare lo stress e indurre un miglioramento dell'umore. È anche il precursore della melatonina, ormone che regola i ritmi sonno-veglia. Svolge anche un ruolo importante nella protezione dalle infezioni e infiammazioni e regola il funzionamento del sistema immunitario. È importante anche per l'attivazione dei processi ormonali del corpo. Quindi stare al sole dona energia, aumenta la forza muscolare, attiva il metabolismo e favorisce la trasformazione di cortisolo, ormone che favorisce l'accumulo di grassi nel corpo, in ormone della crescita e testosterone.

L'esposizione della cute alla luce attiva la produzione di vitamina D, che mantiene stabili i livelli di calcio e fosforo e aiuta a sostenere i processi del corpo come l'attività muscolare e la mineralizzazione delle ossa.

Gli effetti nocivi degli UV possono essere a breve termine, come eritemi o colpi di calore, o a lungo termine, come la produzione di melanomi.

- Articolo scritto da M -